Arianna Notaro
Ghana
Il Ghana si trova sulla costa occidentale dell’Africa, a metà strada tra il Senegal e il Camerun, confina con la Costa d’Avorio, il Burkina Faso, il Togo e l’Oceano Atlantico. Con una popolazione stimata di 27 milioni di abitanti, il Ghana ospita circa 100 gruppi etnici diversi, tra cui i popoli Akan, Mole-Dagbon ed Ewe.
Le lingue più diffuse sono l’inglese, usata dal governo e negli affari, le lingue indigene come il Twi, parlato soprattutto dagli Akan, e l’Hausa parlato dai musulmani ghanesi che rappresentano circa il 16% della popolazione.
La religione più praticata è il cristianesimo e una minoranza segue l’Islam.
A causa delle influenze delle altre culture, la società sta cambiando rapidamente, di conseguenza la percezione di questa cultura può essere diversa a seconda delle persone con cui si viene a contatto.
La cultura
L’antropologo Hall (1976) include il Ghana tra le culture ad alto contesto.
La comunicazione è indiretta e si basa fortemente su conoscenze e significati condivisi. I ghanesi usano molto il linguaggio non verbale nelle conversazioni.
Gesti, movimenti del corpo e del capo, volume della voce, abbigliamento, sguardo vengono usati per trasmettere informazioni. Gli individui tendono ad usare proverbi e detti. Le persone sono tendenzialmente amichevoli, generose e rispettose, cercano di fare il possibile per evitare conflitti e negazioni dirette.
Quando ci si rivolge a qualcuno è rispettoso usare titoli formali come “dottore”, “illustre”, ecc. o appellativi come “padre”, “madre”, “signore/a”, “nonno/a”. Se l’interlocutore è più anziano allora vengono usati gli appellativi “fratello” o “sorella”. È consuetudine per i ghanesi scambiarsi convenevoli e chiedere informazioni sulla famiglia e sulla salute prima di iniziare una conversazione.
cultura GHANESE e italiana a confronto
Possiamo confrontare la cultura ghanese con la cultura italiana facendo riferimento alla scala di valori espressi da Hofstede (1980, 1991, 2001, 2010), un antropologo e psicologo sociale che ha sviluppato un modello a sei dimensioni per analizzare le caratteristiche principali di ogni cultura (dimensioni di Hofstede).
Questo modello fornisce delle indicazioni su tendenze culturali generali, ma all’interno di ogni cultura ogni individuo ha delle caratteristiche proprie e uniche.
Importanza delle gerarchie
Power Distance
Questa dimensione si riferisce alla misura in cui gli individui accettano o meno la distribuzione di potere e, di conseguenza, le disuguaglianze. L’Italia ha un valore di 50/100, mentre il Ghana di 80/100.
Ciò mostra come il Ghana accetti maggiormente un ordine gerarchico della società rispetto all’Italia.
Gli individui più anziani, più ricchi o con uno status più alto vengono rispettati. Sono gli anziani a prendere decisioni e mantenere alto l’onore della famiglia.
La presenza di un ordine gerarchico rigido è spesso la causa di disuguaglianze sociali.
In Ghana si stima che una persona ricca guadagni al mese ciò che una donna in condizioni di povertà possa guadagnare in mille anni.
Le donne sono infatti quelle più svantaggiate all’interno della gerarchia sociale, soprattutto dal punto di vista economico.
Individualismo
Individualism
Questa dimensione mostra la tendenza della società a dare più importanza alle azioni del singolo rispetto a quelle del gruppo. Un valore basso indica che la cultura è collettivista, un valore alto invece indica che la cultura è individualista.
L’Italia con un valore di 78/100 è considerata una cultura individualista, centrata sull’io, mentre il Ghana con un valore di 15/100, è ritenuta una cultura collettivista. Si tende ad enfatizzare l’identità di gruppo più che del singolo dando molta importanza alle opinioni e ai giudizi degli altri membri della famiglia, del gruppo o della comunità.
Gli individui enfatizzano valori come la famiglia, l’onore e il rispetto per gli anziani. La condotta di una singola persona ha un impatto sull’intera famiglia, sul gruppo o sulla comunità, di conseguenza ogni individuo cerca di agire con rispetto e dignità.
Le zone rurali sono caratterizzate dalla presenza di grandi famiglie estese che vivono insieme in un’unica casa. Nelle zone più urbanizzate questo non avviene e solitamente si vive solo con il nucleo familiare ristretto e si fa ritorno al villaggio di origine solo per delle occasioni specifiche, come matrimoni e funerali.
Competitività
Masculinity
Questa dimensione indica la misura in cui una cultura dà importanza a valori come il successo e la competitività, o piuttosto la qualità della vita e delle relazioni.
Un valore alto indica che la cultura è competitiva, un valore basso indica invece che la cultura è orientata verso la solidarietà e le relazioni.
I dati di Hofstede mostrano che l’Italia, con un valore di 70/100, è una cultura fortemente orientata al successo e all’assertività; d’altro lato il Ghana, con un valore di 40/100, tende ad essere un cultura che antepone valori come la solidarietà e la qualità della vita alla competitività e all’assertività.
Un esempio di questa tendenza a valorizzare la solidarietà è riscontrabile nei migranti ghanesi che vivono in Italia.
Questi infatti, nonostante si trovino spesso in condizioni di precarietà economica e guadagnino pochi euro al giorno, inviano il loro stipendio alla famiglia che hanno lasciato in Ghana proprio perché in molti casi la loro sopravvivenza dipende dal migrante in Italia.
Avversione all’incertezza
Uncertainty Avoidance
Questa dimensione indica la misura in cui i membri di una cultura si sentono minacciati dall’incertezza del futuro. Un valore basso indica che la cultura accetta l’incertezza del futuro, un valore alto indica invece che la cultura se ne sente minacciata.
Sia l’Italia, con un valore di 75/100, che il Ghana, con un valore di 65/100, fanno parte delle culture che temono situazioni di incertezza e ambiguità del futuro.
Tuttavia il Ghana ha un valore inferiore rispetto all’Italia e quindi i meccanismi che adottano per ridurre l’incertezza sono minori.
Per esempio, le norme che governano il settore della mobilità e dei trasporti sono molto meno rigide rispetto a quelle italiane. Di conseguenza, mettersi la cintura o meno durante un viaggio in macchina viene tollerato ed è una decisione che viene presa solo dal conducente, che decide per sé stesso.
Orientamento al futuro
Long Term Orientation
Questa dimensione indica la tendenza di una società a conservare le tradizioni del passato o piuttosto cercare il cambiamento. Le culture con un valore basso in questa dimensione sono quelle che desiderano mantenere vive le tradizioni e le norme del passato e guardano con diffidenza ai cambiamenti.
L’Italia, con un valore di 61/100, predilige il cambiamento rispetto alla tradizione. D’altro lato il Ghana, con un valore di 4/100, è una cultura che ha un grande rispetto per le tradizioni, per l’organizzazione sociale, la lingua, gli atteggiamenti, le credenze e i valori.
Gli individui apprezzano i valori quali la famiglia, la lealtà e il rispetto, preferiscono mantenere vive le tradizioni e le norme culturali e sono sospettosi dei cambiamenti sociali.
Nelle zone rurali del paese persiste la tendenza a rispettare le persone più anziane della famiglia e a venerare gli avi defunti. Un esempio della tendenza a conservare le tradizioni è visibile nell’uso della medicina tradizionale per curare le malattie. Si stima infatti che il 70% dei pazienti in Ghana usi la medicina tradizionale che prevede l’uso di piante, animali e minerali per la cura.
La medicina occidentale è meno usata e anche i ghanesi all’estero continuano ad usare cure tradizionali.
Ad Accra, la capitale del Ghana, esistono interi mercati dedicati alla medicina tradizionale chiamati fetish markets (“mercati dei feticci”) o juju markets (“mercati della stregoneria”) dove tutti possono comprare le sostanze per curarsi.
Indulgenza
Indulgence
Questa dimensione differenzia le culture sulla base di quanto ritengono che il soddisfacimento dei desideri degli individui sia importante, o quanto invece vada controllato.
Un valore basso indica una cultura con un alto grado di controllo, un valore alto invece indica una cultura indulgente, con un basso grado di controllo. L’Italia, con 30/100, è una cultura moderata, dove gli individui tentano di controllare i propri desideri e impulsi ritenendo la gratificazione un qualcosa di sbagliato.
Il Ghana, con un valore di 72/100, è una società portata alla soddisfazione dei propri bisogni, impulsi e desideri. Gli individui possiedono un atteggiamento positivo e hanno una tendenza all’ottimismo.
Il paese è spesso descritto come la terra dei festival, della musica e dei balli tradizionali. Ci sono infatti circa 70 celebrazioni all’anno, principalmente collegate alla vita rurale e che celebrano, per esempio, la stagione delle piogge o il periodo del raccolto.
Le modulazioni della voce
(paralinguistica)
In Ghana, come nella maggior parte delle culture dell’Africa Subsahariana, vi è la tendenza ad usare un volume di voce che può essere percepito alto dalle culture occidentali, sebbene esistano variazioni nell’uso della voce, in base ad età, costituzione fisica, genere, contesto e status sociale.
Il volume di voce usato è alto negli spazi pubblici, mentre parlare ad alta voce all’interno di un’abitazione può essere considerato maleducato.
Il silenzio viene usato come forma di comunicazione, specialmente quando vengono fatte domande scomode o si rifiutano inviti. Nella comunità Akan, uno dei gruppi etnici più estesi in Ghana, il silenzio svolge un ruolo molto importante nella comunicazione, poiché permette di esprimersi senza comunicare verbalmente.
Il silenzio viene usato al posto dei rifiuti e permette così al parlante di non esporsi verbalmente ma, allo stesso tempo, di far capire all’interlocutore di non essere d’accordo. Il silenzio viene anche usato nelle situazioni in cui i parlanti trattano argomenti delicati o tabù. Infine, il silenzio ha la funzione di mostrare lutto o venerazione nei confronti di qualcuno
La percezione del tempo
(Cronemica)
Il Ghana viene considerato una società policronica, in cui gli individui hanno un’idea flessibile e non controllabile del tempo. La puntualità non è un fattore importante, negli appuntamenti informali ci possono essere anche ore di ritardo. Nei contesti formali invece la puntualità viene generalmente rispettata.
La gestione dello spazio
(prossemica)
Lo spazio interpersonale, ovvero la distanza che si ritiene opportuno tenere negli incontri tra due o più persone dipende da fattori come il genere dei partecipanti, la loro età e il loro grado di intimità. Negli incontri informali lo spazio che intercorre tra due o più persone è molto ristretto, invece nei contesti formali c’è più spazio tra gli interlocutori, ad esempio i dipendenti generalmente tengono una distanza maggiore quando parlano con il proprio capo.
Contatto fisico
Aptica
Il contatto fisico in pubblico tra uomini e donne non è accettabile, nemmeno tra marito e moglie. Tuttavia, persone dello stesso genere possono tenersi per mano e abbracciarsi, senza implicazioni sessuali.
È comune vedere uomini fermi o che camminano insieme tenendosi per mano in segno di amicizia.
i Movimenti del corpo
(cinesica)
il contatto visivo
Lo sguardo è generalmente diretto quando si parla con persone della stessa età, genere e classe sociale. Lo sguardo è indiretto se si parla con persone di status superiore poiché è usato per mostrare rispetto.
i saluti
I saluti sono molto importanti, ogni volta che si incontra qualcuno è buona norma dedicare tempo per chiedere informazioni sulla famiglia, sulla salute e sul lavoro dell’interlocutore.
Quando si incontra qualcuno per la prima volta il saluto più usato è la stretta di mano decisa, con la mano destra, accompagnata ad un sorriso.
Tra amici la stretta di mano tradizionale viene seguita da uno schiocco fatto con il dito medio che produce un suono.
Durante la stretta di mano è buona norma mantenere anche uno sguardo diretto e sostenuto con l’interlocutore.
Quando si salutano più persone, gli anziani vanno salutati per primi. Quando un uomo saluta una donna, specialmente se è musulmana, si attende che sia quest’ultima a porgere la mano per prima.
La mano sinistra
L’uso della mano sinistra è maleducato, soprattutto per gesticolare e mangiare.
Viene considerato un insulto offrire qualcosa o salutare qualcuno con la mano sinistra, poiché questa mano è riservata all’igiene personale.
Per mangiare si usa esclusivamente la mano destra, in particolare pollice, indice e medio vengono uniti per portare il cibo alla bocca.
I gesti emblematici
Come ogni cultura, anche quella del Ghana ha dei gesti emblematici, ovvero dei gesti che sono specifici di quella cultura e possono essere causa di fraintendimenti e incomprensioni da parte di chi non ne conosce il significato.
Poiché il Ghana è un paese multiculturale, i gesti differiscono da un’etnia all’altra.
Il pollice in alto è un gesto che può essere considerato scortese e maleducato in alcune zone.
Ancora più offensivo è il movimento del pollice su e giù, ovvero che si estende o ritorna a toccare il resto della mano.
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https://youtu.be/Zo-ch9x5ros?t=163
Uno dei gesti più usati per dire “ho ragione“, “te l’avevo detto!” è quello che può essere visto come uno schiocco di dita, anche se in realtà il movimento è diverso.
Pollice e dito medio si toccano mentre il dito indice si appoggia sui due polpastrelli.
Viene emesso un suono con lo sfregamento delle dita. Il braccio crea un movimento ampio dall’alto verso il basso.
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https://youtu.be/Zo-ch9x5ros?t=63
Questo gesto significa letteralmente “vedrai“. La punta del dito indice tocca sotto l’occhio.
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https://youtu.be/Zo-ch9x5ros?t=220
Muovere la mano, con il palmo rivolto verso il basso o verso l’alto tenendo il braccio teso davanti a sé significa “chi pensi di essere?“.
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https://youtu.be/Zo-ch9x5ros?t=371
Il gesto che viene fatto con i palmi delle mani che si toccano significa “è fatta!“, “non ho niente da dire“.
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https://youtu.be/Zo-ch9x5ros?t=451
Portare il dito indice della mano destra sotto il mento e spostarlo dalla parte sinistra del viso a quella destra e poi schioccare le dita viene usato per dire “stai mentendo“.
Lo stesso significato si può esprimere attraverso il gesto di toccare il mento con l’indice destro muovendolo dalla parte del mento appena sotto le labbra fino a quella più vicina al collo.
Anche questo gesto indica “stai dicendo una bugia“.
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https://youtu.be/Zo-ch9x5ros?t=620
Il movimento di alzare il gomito destro e poi abbassarlo velocemente e avvicinarlo al busto viene usato per dire “no“.
Durante questo gesto la mano rimane chiusa a pugno.
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https://youtu.be/Zo-ch9x5ros?t=653
Aspetto esteriore
Le persone tendono a seguire uno stile di abbigliamento tradizionale, scegliendo vestiti fatti a mano con tessuti locali dai colori brillanti. I tessuti Kente e Gonja sono usati nella maggior parte degli abiti etnici tradizionali del Ghana e danno anche il nome agli abiti stessi.
I colori usati nell’abbigliamento indicano aspetti importanti della vita:
- Rosso: forti sentimenti;
- Rosa: calma, tenerezza;
- Viola: guarigione;
- Celeste: armonia, pace, buona fortuna e amore;
- Verde: crescita e buona salute;
- Argento: purezza e serenità;
- Giallo: cose sante e preziose;
- Oro: ricchezza e regalità;
- Bianco: guarigione e purezza;
- Marrone: guarigione e protezione dal male;
- Grigio: pulizia spirituale;
- Nero: forte energia spirituale degli spiriti antenati.
Kente è un vestito tradizionale, creato con l’omonimo tessuto, usato sia dalle donne che dagli uomini in modo diverso.
Nella versione maschile si tratta di una toga indossata su una spalla che copre il corpo fino ai piedi.
Nella versione femminile invece il Kente è composto da due pezzi, uno scialle e una lunga gonna avvolgente.
Il Gonja è un abito, creato con l’omonimo tessuto, usato dagli uomini con pochi colori e un motivo a righe.
Viene usato sopra a lunghe camicie e caftani.
Durante alcuni festival, come per esempio la giornata della donna, è comune che le donne della zona Asorgli ricoprano il corpo di tatuaggi bianchi di forma circolare.
L’aspetto esteriore delle donne ghanesi comprende anche una serie di acconciature di tantissimi tipi e con una storia molto antica, e infatti in origine corrispondevano alle tribù e alle etnie.
Le più comuni prendono il nome di Ghana braids, sono una serie di trecce attaccate alla cute della testa a cui si aggiungono spesso delle extension.