Marocco

Arianna Notaro

Marocco

Il Marocco è un paese dell’Africa Settentrionale situato nella regione araba denominata Maghreb che significa ‘Occidente’. Con una popolazione di 36 milioni di abitanti, il Marocco confina con l’Algeria, la Mauritania, il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico.

È ritenuto il paese più occidentale del mondo islamico, religione professata dalla maggioranza della popolazione, dove tradizioni, usi e costumi si mescolano a popolazioni di origine diversa.

L’islam è praticato dal 99% della popolazione marocchina, con prevalenza di musulmani sunniti. Una piccola minoranza è rappresentata dai cristiani. La maggior parte dei marocchini (il 99% degli abitanti) è di origine berbera, popolazione indigena del paese, o di origine araba, mentre una minoranza è di origine gnawa, popolazione discendente dagli ex-schiavi dell’Africa subsahariana.

Le due lingue ufficiali sono l’arabo moderno e il dialetto berbero, la seconda lingua più parlata è il francese, usata soprattutto nel commercio nelle grandi città.

A causa delle influenze delle altre culture, la società sta cambiando rapidamente, di conseguenza la percezione di questa cultura può essere diversa a seconda delle persone con cui si viene a contatto.

La cultura

L’antropologo Hall (1976) classifica il Marocco tra le culture ad alto contesto, caratterizzate da un tipo di comunicazione indiretta, basata sul contesto e sulla relazione tra i parlanti.

I messaggi tendono ad essere sottintesi, vaghi e imprecisi e molte informazioni sono date per scontate.

Nella comunicazione il linguaggio non verbale, e cioè i gesti, le espressioni facciali, il tono di voce e i movimenti del corpo, assumono un ruolo rilevante.

Gruppo di uomini marocchini che conversa
Gruppo di uomini marocchini che conversa

I marocchini hanno la tendenza ad usare uno stile di comunicazione non conflittuale: è raro osservare conflitti verbali tra due persone perché le critiche possono essere interpretate in modo negativo, in particolare se riguardanti le credenze religiose o aspetti della vita quotidiana, come ad esempio l’uso della mani per mangiare.

cultura marocchina e italiana a confronto

Possiamo confrontare la cultura marocchina con la cultura italiana facendo riferimento alla scala di valori espressi dal modello di Hofstede (1980, 1991, 2001, 2010), un antropologo e psicologo sociale che ha sviluppato un modello a sei dimensioni per analizzare le caratteristiche principali di ogni cultura.

Va specificato che questo modello fornisce delle indicazioni su tendenze culturali generali, ma all’interno di ogni cultura ogni individuo ha delle caratteristiche proprie e uniche.

Importanza delle gerarchie

Power Distance

Questa dimensione si riferisce alla misura in cui gli individui accettano o meno la distribuzione di potere e, di conseguenza, le disuguaglianze.

L’Italia ha un valore di 50/100, mentre il Marocco 70/100. Ciò mostra come il Marocco accetti in misura maggiore, rispetto all’Italia, le gerarchie formali e ogni individuo comprenda e riconosca le diseguaglianze nella società. Le organizzazioni sono fortemente centralizzate e il potere è nelle mani di pochi.

Individualismo

Individualism

Questa dimensione si riferisce alla tendenza di una società a dare più importanza alle azioni del singolo rispetto a quelle del gruppo.

Un valore basso indica che la cultura è collettivista, un valore alto invece indica che la cultura è individualista. L’Italia con un valore di 76/100 è considerata una cultura individualista, centrata “sull’io”, mentre il Marocco con un valore di 46/100, è ritenuto una cultura collettivista.

Le relazioni sociali sono importanti e valorizzate sia dal punto di vista personale che professionale. Gli individui tendono ad enfatizzare l’identità di gruppo più che del singolo, dando molta importanza alle opinioni e ai giudizi degli altri. Lealtà e fiducia sono valori fondamentali nelle relazioni interpersonali.

Un gruppo di uomini marocchini
Un gruppo di uomini marocchini
Donne che passeggiano insieme in un Souk del Marocco
Donne che passeggiano insieme in un Souk del Marocco

Competitività

Masculinity

Questa dimensione indica la misura in cui una cultura dà importanza a valori come il successo e la competitività, o piuttosto la qualità della vita e delle relazioni.

Un valore alto indica che la cultura è competitiva, un valore basso indica invece che la cultura è orientata verso la solidarietà e le relazioni.

L’Italia, con un valore di 70/100, è una cultura fortemente orientata al successo e all’assertività, d’altro lato invece il Marocco ha un valore di 53/100 che mostra come ci sia un equilibrio rispetto ai valori di competitività e assertività e quelli di qualità della vita.

Avversione all’incertezza

Uncertainty Avoidance

Questa dimensione indica la misura in cui i membri di una cultura si sentono minacciati dall’incertezza del futuro. Un valore basso indica che la cultura accetta l’incertezza del futuro, un valore alto indica invece che la cultura si sente minacciata dall’incertezza del futuro.

La cultura italiana, con un valore di 75/100, e la cultura marocchina, con un valore di 68/100, sono simili; entrambe le culture non si sentono a loro agio in situazioni di incertezza e ambiguità del futuro. Sebbene i valori si somiglino, i comportamenti di queste due culture per evitare l’imprevedibilità del futuro vengono dettati da una parte dall’organizzazione della società, dall’altra sono influenzati dalla religione.

Il Marocco è visto come una società con rigide credenze e codici di comportamento, meccanismi utili agli individui per ridurre le probabilità di rimanere colti alla sprovvista di fronte alle circostanze. In questo senso, la religione gioca un ruolo decisivo in quanto definisce gli atteggiamenti e i comportamenti degli individui utili per attenuare il livello di incertezza

Orientamento al futuro

Long Term Orientation

Questa dimensione indica la tendenza di una società a conservare le tradizioni del passato o piuttosto cercare il cambiamento. Le culture con un valore basso sono quelle che desiderano mantenere vive le tradizioni e le norme del passato e guardano con diffidenza ai cambiamenti. Le società con un valore alto in questa dimensione sono invece quelle che hanno un approccio più pragmatico e lavorano per prepararsi ai cambiamenti del futuro.

L’Italia, con un valore di 61/100, è considerata una cultura pragmatica che sa adattarsi ai possibili cambiamenti futuri. D’altro lato il Marocco, con 14/100, è una cultura che ha un grande rispetto per le tradizioni, per l’organizzazione sociale, la lingua, gli atteggiamenti, le credenze e i valori che sono pienamente radicati nella religione islamica.

Gli individui apprezzano i valori quali la famiglia, la lealtà e il rispetto, preferiscono mantenere vive le norme culturali e sono sospettosi dei cambiamenti sociali.

 Musulmani che pregano a Marrakech, Marocco
 Musulmani che pregano a Marrakech, Marocco
Testimonianza insegnante di italiano L2

Indulgenza

Indulgence

Questa dimensione differenzia le culture sulla base di quanto ritengano che il soddisfacimento dei desideri degli individui sia importante, o quanto invece vada controllato.

Un valore basso indica una cultura con un alto grado di controllo, un valore alto indica invece una cultura indulgente, con un basso grado di controllo. L’Italia ha un valore di 30/100; il Marocco di 25/100.

Ciò mostra che in entrambe le culture gli individui tentano di controllare i propri desideri e impulsi ritenendo la gratificazione come un qualcosa di sbagliato. Nella cultura marocchina la religione gioca un ruolo decisivo definendo ciò che è appropriato e ciò che non lo è.

Hofstede, 2010, Modello delle 6 Dimensioni
Hofstede, 2010, Modello delle 6 Dimensioni

le modulazioni della voce

(paralinguistica)

In Marocco vi è la tendenza ad usare un volume di voce che può essere percepito medio alto dalle culture occidentali. Ovviamente ci sono variazioni nell’uso della voce sulla base di età, costituzione fisica, contesto e status sociale.

Testimonianza insegnante di italiano L2
Testimonianza mediatrice culturale

La percezione del tempo

(Cronemica)

La cultura marocchina è una società policronica, in cui gli individui hanno un’idea flessibile, non misurabile e non controllabile del tempo. Tendenzialmente non si dà importanza al tempo che viene ritenuto necessario per svolgere un’attività.

Gli individui sono più improntati a completare il compito piuttosto che a rispettare una tempistica prestabilita per completarlo.

La puntualità non è una priorità. Ad esempio, nei taxi è spesso necessario ricordare al tassista di accendere il tassametro. I mezzi pubblici, come autobus e treni, non sono generalmente molto efficienti nel rispettare l’orario della corsa.

Nelle interazioni interpersonali i marocchini tendono a dare più importanza alle relazioni piuttosto che a focalizzarsi su orari e scadenze.

Uomo in attesa in un Souk a Marrakech, Marocco
Uomo in attesa in un Souk a Marrakech, Marocco

I marocchini sono orientati alle persone, alle relazioni e alla famiglia, apprezzano la tradizione e si concentrano sul presente. Questo lo si può anche osservare dal calendario islamico e dai tempi di preghiera, che sono strettamente collegati alla posizione del sole. Nella religione islamica prevale l’idea che tutti gli eventi siano preordinati e difficilmente si possa sfuggire al proprio destino, tutto è già scritto prima ancora che accada.

Questo fatalismo è accettato comunemente, tanto che non vi è un’apparente ambizione a migliorare la propria condizione sociale ed economica. Il futuro è qualcosa di incerto che non dipende dall’individuo. Spesso i musulmani quando fanno progetti usano la frase “Inshallah“, ovvero “se Dio vuole“.

In generale la cultura marocchina non è toccata dalla vita frenetica del mondo occidentale, si fissano incontri informali in base al ‘tempo marocchino’ ovvero in base alla percezione di un tempo fluido, in cui è accettabile essere in ritardo ad appuntamenti anche di trenta minuti dopo l’orario previsto.

Testimonianza responsabile di sportello
Testimonianza assistente sociale

La gestione dello spazio

(prossemica)

Lo spazio interpersonale, ovvero la distanza appropriata da tenere nelle relazioni interpersonali, è influenzato da una serie di fattori come il genere, l’età e l’intimità tra individui.

La cultura del Marocco è molto attenta al rispetto dello spazio interpersonale, specialmente tra generi ed età diverse.

Testimonianza operatore di accoglienza

Contatto fisico

Aptica

Secondo gli studi di Hall (1966) il Marocco è una società ad alto grado di contatto, che vuol dire che le persone considerano accettabile che nelle relazioni interpersonali in pubblico ci si tocchi.

Il contatto fisico tra uomini è buona norma, soprattutto se gli individui interagiscono con persone della stessa classe sociale, con amici o familiari.

Uomini che parlano in centro a Marrakech
Uomini che parlano in centro a Marrakech

Tuttavia durante il periodo del Ramadan il contatto fisico è spesso evitato, in quanto gli individui tendono a rinunciare a tutto ciò che è fisico per migliorare il loro arricchimento spirituale.

Il contatto fisico in pubblico tra persone di genere diverso viene solitamente evitato, soprattutto se le donne sono di religione musulmana.

Il non toccare la donna non va interpretato come un gesto discriminatorio, ma è piuttosto un segno di grande rispetto e moralità.

i Movimenti del corpo

(cinesica)

il contatto visivo

Poiché il Marocco è una cultura che predilige le forme di comunicazione implicite ed indirette (è considerato una cultura ad alto contesto), lo sguardo è ritenuto fondamentale per trasmettere messaggi.

Il contatto visivo è un segno di rispetto che, se non mantenuto, può essere interpretato come un’indicazione di disappunto e di maleducazione.

In Marocco, come nella maggior parte del Nord Africa lo sguardo è diretto, viene mantenuto con individui di pari status sociale, ma viene spesso evitato quando gli interlocutori appartengono a status e generi diversi.

Donna musulmana che parla con un uomo
Donna musulmana che parla con un uomo

Negli incontri tra uomini e donne musulmane si usa uno sguardo indiretto, un piccolo accenno di sguardo molto veloce e rispettoso.

E buona norma abbassare lo sguardo, quando si parla con una donna marocchina.

Testimonianza operatore di accoglienza
Testimonianza mediatore culturale
Testimonianza operatore sociale

i saluti

I saluti sono tendenzialmente formali e rispettosi. “As-salaam ‘alaykum” è il saluto tradizionale. Tradotto in italiano sta per “che la pace sia con te“, e si fa toccando il torace all’altezza del cuore con la mano destra e facendo un inchino.

Quando si incontra qualcuno per la prima volta è normale informarsi sullo stato civile, sulla famiglia o sulla salute dell’interlocutore.
Generalmente quando due uomini si salutano si stringono la mano e spesso, nei rapporti di amicizia o familiari, possono anche darsi uno o due baci sulle guance, a partire dalla guancia sinistra.

Uomo marocchino che fa il saluto tradizionale
Uomo marocchino che fa il saluto tradizionale

Il saluto tra donne è molto rispettoso, ma è spesso diffidente tra persone che non si conoscono. Quando hanno un rapporto di amicizia o vengono introdotte a sconosciuti da amici, le donne si salutano con baci alternati sulle guance, scambiandosi dai tre ai cinque baci.

Donne marocchine che si abbracciano
Donne marocchine che si abbracciano
Donne marocchine che si baciano
Donne marocchine che si baciano

Uomini e donne generalmente non si salutano con baci, a meno che non siano sposati o fidanzati. Inoltre, è raro vedere un uomo e una donna che si salutano con contatto fisico in pubblico poiché le dimostrazioni di affetto tra generi diversi non sono ben viste, anche se non sono un tabù.

Il saluto tra uomini e donne avviene stringendosi la mano, spesso si aspetta che sia la donna a porgere la mano e successivamente lo fa l’uomo.

Tuttavia si preferisce fare un inchino o un cenno del capo evitando così qualsiasi tipo di contatto fisico. Dopo la pandemia la maggior parte dei marocchini è tornata al saluto tradizionale, ovvero mettere una mano destra sul cuore dopo aver salutato verbalmente.

Negli incontri formali tra gruppi di persone si usa stringere la mano partendo dalla persona più anziana o dalla persona che si ha alla propria destra.

Testimonianza mediatrice culturale
Testimonianza operatore sociale

La mano sinistra

La mano sinistra ha connotazioni negative, poiché è associata all’igiene personale. Per questo motivo non viene usata per gesticolare, mangiare, bere il tè, salutare qualcuno, fare un regalo o lasciare una mancia.

Nelle varie attività si tende piuttosto ad usare la mano destra.

Uso della mano destra per prendere il cibo dal piatto
Uso della mano destra per prendere il cibo dal piatto

Per mangiare si usano il pollice e le prime due dita della mano destra, mentre usare più dita può essere interpretato come segno di voracità. Durante i pasti la mano sinistra viene usata esclusivamente per raccogliere il pane o passare i piatti agli altri commensali.

Parlando dei pasti, in Marocco è considerato scortese non condividere il cibo, solitamente si mangia tutti insieme da un unico piatto grande. La mancata attenzione all’uso della mano sinistra può portare a situazioni di disagio, tuttavia non viene interpretata come una mancanza di rispetto se chi la usa appartiene ad una cultura diversa.

Testimonianza insegnante di italiano L2

I gesti emblematici

Come ogni cultura, anche quella del Marocco ha dei gesti emblematici, ovvero dei gesti che sono specifici di quella cultura e possono essere causa di fraintendimenti e incomprensioni da parte di chi non ne conosce il significato.

Gesto usato per indicare la fame o l’azione di mangiare in Marocco.

Gesto usato per indicare la fame o l’azione di mangiare.

Il palmo della mano è aperto mentre le dita si chiudono, i polpastrelli si toccano; il braccio può essere teso completamente o teso a metà.

Questo gesto, se accompagnato da un movimento lento che va dall’alto al basso significa anche “piano” o “lentamente“, viene usato anche per suggerire ad una persona di calmarsi.

Può essere interpretato come minaccia se si tiene la mano vicina al mento e si guarda il soggetto con occhi minacciosi.

Guarda questo gesto completo
https://youtu.be/U7aX28m0TDU?t=112

Gesto usato per indicare un avvertimento o un pericolo.

Questo gesto può essere fatto con l’intero palmo della mano aperto oppure solamente con il dito indice che tocca il lobo dell’orecchio con un movimento che va avanti e indietro.

Guarda questo gesto completo
https://youtu.be/oMtG1XwG-ws?t=47

Gesto per indicare un avvertimento o un pericolo in Marocco
Gesto usato per dire "vedrai che avrò ragione"

Gesto usato per dire “vedrai che avrò ragione“.

Questo gesto è una combinazione di due movimenti: per prima cosa si posiziona il dito indice davanti alla bocca e si mostra la lingua, quasi per mimare l’azione di leccare il dito; il secondo movimento è allontanare il dito dalla bocca e mimare l’azione di strisciare il dito contro una superficie, dall’alto verso il basso.

Guarda questo gesto completo
https://youtu.be/9u-AKhRex9M?t=98

Gesto per dire “molto” o “tanto“: viene fatto facendo scorrere il pollice sotto al mento.

Guarda questo gesto completo
https://youtu.be/oMtG1XwG-ws?t=29

Gesto per dire "molto" o "tanto"
Gesto usato per dire "cosa", "perché?"

Uno dei gesti più usati è la mano posizionata in avanti che ruota.

Questo gesto ha diversi significati tra cui “cosa?” o “perché?” ma può anche esprimere preoccupazione o irritazione.

Guarda questo gesto completo
https://youtu.be/U7aX28m0TDU?t=17

Posizionare le due mani all’altezza delle spalle e con i palmi aperti rivolti verso l’esterno ha diversi significati: viene usato per mostrare onestà e, se fatto in modo rapido, mostra convinzione su un determinato tema o discorso.

Guarda questo gesto completo
https://youtu.be/U7aX28m0TDU?t=40

Gesto per mostrare onestà in Marocco
Gesto usato per chiamare qualcuno

Indicare qualcuno con il dito indice è scortese.

Per chiamare qualcuno è meglio fare un cenno usando il palmo della mano verso il basso e muovendo la mano verso sé stessi.

Questo gesto può essere anche usato come minaccia se gli occhi sono spalancati e il volume della voce è alto.

Guarda questo gesto completo
https://youtu.be/U7aX28m0TDU?t=88

Viene usato il dito indice teso davanti al volto per dire qualcosa in modo deciso, questo gesto può essere interpretato anche come “stai attento” o come una minaccia

Gesto che può essere interpretato come minaccia in Marocco
Gesto per enfatizzare

Viene usato questo gesto, specialmente dalle donne, per enfatizzare alcuni concetti.

Ha significati anche di avvertimento, può essere interpretato come “Guarda che sto facendo seriamente!”.

Guarda questo gesto completo
https://youtu.be/U7aX28m0TDU?t=154

Esistono inoltre gesti che se non interpretati culturalmente possono causare delle situazioni spiacevoli. Alcuni gesti sono considerati offensivi o addirittura osceni nella cultura marocchina.

In questo gesto il braccio è teso o semi teso, la mano è aperta e la punta del pollice e dell’indice si toccano.

Questo gesto ha un significato volgare e viene usato per indicare i genitali femminili.

Gesto con significato volgare in Marocco

La figura della donna

Diversi studiosi si sono interessati al ruolo della donna nei paesi arabi; tra questi è importante menzionare il contributo della Professoressa Fatima Sadiqi dell’Università di Fez, Marocco, la quale, nel suo libro “Women, Gender and Language in Morocco“, si è interessata alla condizione della donna, alle sue conquiste e alle sfide nella società.

Donne marocchine in centro a Marrakech
Donne marocchine in centro a Marrakech

Ad oggi i ruoli di genere rimangono fortemente differenziati.

L’articolo 36 del codice di Statuto Personale marocchino Modawanat Al-Ahwal Al-Shakhsiyya, basato su un’interpretazione altamente conservatrice e patriarcale, stabiliva i doveri della donna nei confronti del marito: fedeltà, obbedienza, accettazione della tradizione e cura e gestione della famiglia. All’uomo invece venivano attribuiti i doveri di sostegno finanziario, parità di trattamento di tutti i coniugi (in caso di poligamia), autorizzazione per la moglie a visitare membri della famiglia, tutelare la libertà della moglie nell’amministrazione dei beni. 

La condizione attuale delle donne è influenzata dalla storia, dalla geografia, dalla religione, dalla moralità, dall’organizzazione sociale, dallo status economico e politico della società. Le differenze di genere sono state per anni offuscate nei documenti istituzionali, i ruoli delle donne sono stati ignorati o messi in secondo piano rispetto a quelli degli uomini. Questa eredità storica non ha fatto altro che aumentare il divario tra i due generi. 

Anche se il Marocco rimane fedele alle tradizioni e ai valori culturali, negli ultimi anni il paese ha iniziato a dirigersi verso la modernità e la condizione della donna è migliorata notevolmente a livello sociale, politico, economico e culturale. Dai primi anni ‘70, è stato elaborato un nuovo codice della famiglia, il Modawanat Al-Osra per riconoscere una maggior giustizia e parità dei sessi. Diversi sono stati inoltre i movimenti sociali per la promozione dell’uguaglianza di genere. 

I diritti e le responsabilità delle donne sono uguali a quelli degli uomini ma non identici tra loro. Nella società i luoghi pubblici e privati enfatizzano la discriminazione fra i generi, sulla base dell’idea che lo spazio pubblico è ritenuto predominio degli uomini, mentre lo spazio privato è l’unico posto ‘giusto’ per la donna.

Secondo l’islam la donna musulmana non esce da sola nei luoghi pubblici senza “l’autorizzazione” della figura maschile, non parla con nessun uomo se non con uomini che appartengono alla sfera familiare, come il padre, il marito o i fratelli. 

C’è un grande divario tra le donne dei centri urbani e le donne dei villaggi. La donna dei centri urbani è aperta al mondo occidentale pur continuando a coltivare la lingua e il vestiario tipici del mondo orientale. Tuttavia, sebbene oggi le donne abbiano accesso agli spazi pubblici, uscire in piazza è ancora percepito negativamente.

Testimonianza assistente sociale

Aspetto esteriore

Se da un lato lo stile occidentale ha influenzato il modo di vestire, d’altro lato il Marocco rimane un paese molto conservatore e ciò si riflette anche nella preferenza per l’abbigliamento tradizionale.

Gli abiti tipici sono: il Djelleba, il Kaftan, la Kamis, la Gandora, il Tackchita.

Djellaba

Il Djellaba è un abito tradizionale unisex che ha uno stile tipicamente orientale. Si tratta infatti di una tunica lunga fino ai piedi, ampia e con cappuccio, che viene indossata da tutti, giovani, anziani, uomini, donne, sia in città che nelle zone rurali. 

Il Djellaba simboleggia la fedeltà e la tradizione, viene usato spesso nelle cerimonie e cambia nella forma e nel colore a seconda della tradizione di chi la indossa. 

Ad esempio se è di colore marrone indica lo stato di celibato. Nella versione estiva il Djellaba prende il nome di Gandora, un abito lungo con maniche corte e senza cappuccio.

Il Kaftan e il Takchita sono abiti lunghi, indossati dalle donne in occasioni speciali, che si possono trovare in molti colori e con diverse decorazioni.

Kaftan e il Takchita
Abaya

Alcuni accessori tipici della cultura marocchina sono l’Abaya, ovvero un mantello di colore scuro che viene indossato dalle donne nei luoghi pubblici per coprire tutto il corpo eccetto testa, piedi e mani.

L’Abaya e il velo rappresentano l’onore, la dignità, la castità, la purezza e l’integrità.

Il Tahruyt è un velo ricamato che viene indossato dalle donne che vivono nelle comunità più rurali.

Il Tarbouche o meglio conosciuto come Fez è invece il copricapo maschile, che fa anche parte di alcune divise ufficiali.

Tahruyt
Fez

Esistono differenti tipologie di velo che vengono usate dalle donne musulmane come copricapo e sono: l’Hijab, il Chador, il Niqab e il Burqa.

Hijab

L’Hijab, il più diffuso e anche il più conosciuto in occidente, è un velo che copre il capo, il collo e le orecchie e lascia scoperto il volto e le spalle.

In diverse fantasie, colori e tessuti, viene indossato come protezione e copertura, è strettamente legato alla fede e alla cultura.

Il Chador, simile a l’Hijab, ha un velo più lungo che passa sopra alla testa, al collo e scivolando sulle spalle copre tutto il corpo.

Il Chador non copre il volto e viene usato nei luoghi pubblici.

Chador

Il Niqab e il Burqa vengono indossati dalle generazioni più anziane.

Il Niqab lascia scoperti solo gli occhi, coprendo il capo e il resto del viso, mentre il Burqa nasconde tutto, dal corpo al viso, compresi gli occhi che vengono coperti con un tessuto forato.

Niqab
Burqa