Romania

Arianna Notaro

Romania

La Romania è uno stato dell’Europa Orientale che confina con la Moldavia, l’Ucraina, la Bulgaria, la Serbia, l’Ungheria e il Mar Nero. La popolazione è di 19 milioni di abitanti ed è composta principalmente da romeni. Le minoranze etniche presenti nel paese sono gli ungheresi, i rom, gli ucraini, i turchi, i tedeschi e i tartari. La lingua ufficiale del paese è il romeno.

Nonostante durante il regime comunista il governo abbia obbligato i cittadini a non professare alcuna religione, il cristianesimo ortodosso è molto diffuso.

A causa delle influenze delle altre culture, la società sta cambiando rapidamente, di conseguenza la percezione di questa cultura può essere diversa a seconda delle persone con cui si viene a contatto.

La cultura

La cultura romena è caratterizzata da un tipo di comunicazione indiretta. Spesso le informazioni vengono comunicate attraverso l’uso di metafore. Lo stile di comunicazione romeno è caratterizzato da discorsi lunghi e complessi che spesso ricalcano ciò che si pensa l’interlocutore voglia sentirsi dire.

Infatti prevale la tendenza ad assecondare la persona con cui si parla in modo da evitare i rifiuti, poiché questi sono considerati maleducati.

Può capitare che le persone rispondano di sì soltanto per educazione e non perché siano veramente d’accordo. Secondo l’antropologo Hall (1976), le caratteristiche dello stile comunicativo della cultura romena fanno rientrare la Romania tra le culture ad alto contesto.

Ragazze romene che passeggiano a Bucarest, Romania
Ragazze romene che passeggiano a Bucarest, Romania

cultura ROMENA e italiana a confronto

È possibile confrontare le caratteristiche della cultura romena e di quella italiana attraverso il modello delle sei dimensioni sviluppato dall’antropologo e psicologo sociale Hofstede (1980, 1991, 2001, 2010) (dimensioni di Hofstede) per analizzare le differenze culturali negli atteggiamenti, nei comportamenti e nelle pratiche organizzative e sociali.

Va specificato che questo modello fornisce delle indicazioni su tendenze culturali generali, ma all’interno di ogni cultura ogni individuo ha delle caratteristiche proprie e uniche.

Importanza delle gerarchie

Power Distance

Questa dimensione si riferisce alla misura in cui gli individui accettano o meno la distribuzione di potere e, di conseguenza, le disuguaglianze sociali. L’Italia ha un valore di 50/100, mentre la Romania di 90/100. Il confronto tra questi due valori evidenzia come la Romania sia una cultura con una struttura gerarchica più rigida rispetto all’Italia.

La forte gerarchizzazione della società romena è dovuta al passato del paese. Durante il regime comunista esisteva un sistema per la distribuzione equa di cibo e di prodotti a prescindere dalla professione e dalla posizione economica dei cittadini. Oggi invece il potere è centralizzato e prevale una diseguale distribuzione delle risorse che è in continuo aumento.

Le disuguaglianze sociali hanno alimentato l’idea che possedere oggetti di lusso possa emulare l’appartenenza ad una classe sociale superiore e, di conseguenza, possa portare le persone ad essere più notate e considerate da chi è più influente e ha potere nella società.

Nelle classi più abbienti, dette “fițoși“, che includono uomini d’affari, politici, ecc., gli individui mostrano la loro ricchezza con vistosi beni di lusso come macchine, orologi e borse firmate. Nelle classi meno abbienti gli individui tendono ad emulare gli stessi status symbol delle classi benestanti risparmiando pur di ostentare beni costosi e mostrare benessere economico.

Individualismo

Individualism

Questa dimensione mostra la tendenza della società a dare più importanza alle azioni del singolo rispetto a quelle del gruppo. Un valore basso indica che la cultura è collettivista, un valore alto indica che la cultura è individualista. L’Italia, con un valore di 76/100, dà maggiore valore alle azioni dell’individuo rispetto a quelle della collettività. Il valore di 30/100 della Romania indica come sia una società collettivista.

Nella cultura romena le relazioni personali e di gruppo (famiglia, amici, colleghi, ecc.) sono importanti e ogni individuo si assume la responsabilità per la salute e il benessere degli altri membri del gruppo. La maggior parte dei romeni si affida alla famiglia e ai parenti per qualsiasi tipo di supporto.

La rete di contatti di ogni individuo ha un valore fondamentale nella vita quotidiana. È comune fare favori ad amici e vicini di casa, per esempio, presentando qualcuno ad un’autorità per aiutare a risolvere problemi legati alla burocrazia e ai processi amministrativi. Se una persona ha un obiettivo, come ad esempio un genitore che vuole far ammettere il figlio in una università rinomata, tende ad usare la sua rete di contatti per fare in modo di raggiungere il suo scopo.

I contatti che si attivano per raggiungere i propri scopi tendenzialmente si aspettano di ricevere qualcosa in cambio; questo non è visto negativamente ma è una pratica culturale comune chiamata ‘blat’. Regali e mazzette di denaro vengono usati come ringraziamento per i favori ricevuti, sia nei contesti privati sia nei contesti professionali, anche pubblici. 

La famiglia è tra gli aspetti più importanti della cultura romena. Tradizionalmente la famiglia si prende cura delle persone più anziane, anche quando queste vivono nelle zone rurali. L’idea di portarle in una casa di riposo non è concepita. Anche in Italia è comune osservare famiglie romene molto numerose, composte non solo dai due coniugi e dai figli ma anche dai genitori anziani, zii e parenti anche di secondo e terzo grado come ad esempio cugini. 

Tuttavia, la società sta lentamente cambiando e le persone stanno diventando più attente al proprio successo e alla propria crescita personale staccandosi dal nucleo famigliare.

Competitività

Masculinity

Questa dimensione indica la misura in cui una cultura dà importanza a valori come il successo e la competitività, o piuttosto la solidarietà e la qualità della vita e delle relazioni.

Un valore alto indica che la cultura è competitiva, un valore basso indica che la cultura è orientata verso la solidarietà e le relazioni. Il valore di 70/100 dell’Italia indica che è una cultura orientata al successo, mentre il valore della Romania di 42/100 suggerisce come questa cultura sia improntata su valori come la qualità della vita e delle relazioni.

Avversione all’incertezza

Uncertainty Avoidance

Questa dimensione indica la misura in cui i membri di una cultura si sentono minacciati dall’incertezza del futuro. Un valore basso indica che la cultura accetta l’incertezza del futuro, un valore alto indica che la cultura se ne sente minacciata. L’Italia ha un valore di 75/100 poiché le persone tendono a sentirsi minacciate dall’imprevedibilità del futuro.

La Romania ha un valore di 90/100 ancora più alto rispetto a quello della cultura italiana, poiché gli individui accettano ancora meno l’incertezza del futuro.

I romeni si sentono più a loro agio nelle situazioni di stabilità e tendono ad evitare o a vedere con scetticismo le situazioni nuove che possono includere dei rischi. Nell’ambiente lavorativo ne è un esempio il fatto che si tende a preparare dei programmi ben dettagliati, nelle riunioni si segue una scaletta precisa con tutti i temi da discutere e i contratti di lavoro sono molto lunghi con termini e condizioni dettagliati che chi firma conosce prima di iniziare a lavorare.

Orientamento al futuro

Long Term Orientation

Questa dimensione indica la tendenza di una società a conservare le tradizioni del passato o piuttosto a cercare il cambiamento. Le culture con un valore basso sono quelle che desiderano mantenere vive le tradizioni e le norme del passato e guardano con diffidenza al cambiamento.

Le società con un valore alto sono invece quelle che hanno un approccio più pragmatico e lavorano per prepararsi ai cambiamenti del futuro.

L’Italia ha un valore di 61/100 mentre la Romania di 52/100. Questo suggerisce che la società italiana è più proiettata verso il futuro e il cambiamento rispetto alla cultura romena che invece è più tradizionale.

Indulgenza

Indulgence

Questa dimensione differenzia le culture sulla base di quanto ritengono che il soddisfacimento dei desideri degli individui sia importante, o quanto invece vada controllato. Un valore basso indica una cultura con un alto grado di controllo, un valore alto indica invece una cultura indulgente, con un basso grado di controllo. L’Italia ha un valore di 30/100 e la Romania di 20/100.

Entrambe sono società caratterizzate da un forte controllo rispetto ai desideri, una tendenza al pessimismo e una propensione a dare priorità al dovere poiché il tempo libero viene considerato in qualche modo “sbagliato”.

Tra i romeni prevale una tendenza al pessimismo e al cinismo, soprattutto verso il governo, il sistema giudiziario e la classe politica. Molte persone sono scontente e pensano che la classe politica non sia in grado di migliorare gli standard di vita dei romeni e nemmeno la reputazione internazionale della Romania. A questo discontento si somma il problema della corruzione della società a tutti i livelli.

Hofstede, 2010, Modello delle 6 Dimensioni
Hofstede, 2010, Modello delle 6 Dimensioni

le modulazioni della voce

(paralinguistica)

I romeni usano comunemente un volume di voce alto, che è infatti interpretato positivamente.

Chi viene a contatto con i romeni per la prima volta potrebbe percepire questo alto volume di voce in modo sbagliato, interpretandolo come un litigio tra i parlanti, tuttavia non è così.

La percezione del tempo

(Cronemica)

La cultura romena si differenzia da molte altre culture per avere una percezione ibrida del tempo. Per molti aspetti questa cultura è una cultura policronica, ovvero gli individui tendono ad avere un atteggiamento rilassato rispetto al tempo poiché questo è considerato come qualcosa di flessibile e di importanza secondaria rispetto alle relazioni personali e ai contatti sociali.

Nonostante questo atteggiamento “elastico” rispetto al tempo, i romeni tendono a programmare le loro attività, mostrando una tendenza a organizzare il tempo secondo modalità che possono essere definite monocroniche.

Si tende a svolgere solo un’attività alla volta e l’attività successiva inizia solo dopo aver completato quella precedente, in particolare negli ambienti lavorativi.
Per esempio, una persona romena che sta imparando la lingua italiana valuterà positivamente un insegnante che propone agli studenti solo un argomento alla volta.
D’altro lato, si potrebbe sentire sopraffatta se le vengono proposte molteplici attività da svolgere contemporaneamente.

L’atteggiamento rilassato rispetto al tempo e la tendenza a organizzare le attività da svolgere, apparentemente in contrasto, convivono nella cultura romena e differenziano i contesti più informali dove le persone tendono ad essere flessibili ed elastiche e i contesti formali dove il tempo viene percepito come qualcosa di tangibile e organizzabile e dove si predilige la puntualità.

La gestione dello spazio

(prossemica)

Lo spazio interpersonale, ovvero la distanza che si ritiene opportuno tenere negli incontri personali, dipende da molti fattori tra cui il genere dei partecipanti, la loro età e il loro grado di intimità.

In Romania le persone mantengono una distanza di circa 50 cm tra sé e l’interlocutore. Questa distanza può essere maggiore nelle interazioni con gli sconosciuti.

Contatto fisico

Aptica

Il contatto fisico in pubblico tra persone è accettato a prescindere dal genere dei parlanti. I romeni, quando hanno a che fare con persone che conoscono, tendono a toccare l’interlocutore, per esempio toccandogli il braccio. Inoltre, è comune mostrare affetto nei luoghi pubblici.

L’uso del contatto fisico è diverso nelle situazioni formali, come per esempio gli incontri di lavoro, in cui è limitato ai saluti iniziali.

i Movimenti del corpo

(cinesica)

il contatto visivo

Lo sguardo è diretto ed è normale guardare le persone negli occhi durante le conversazioni.

Così come nella cultura italiana, il contatto visivo viene usato per mostrare attenzione al proprio interlocutore, per cui uno sguardo diretto tra due interlocutori indica trasparenza e affidabilità; le persone che non guardano negli occhi il proprio interlocutore vengono percepite come disoneste e con qualcosa da nascondere.

D’altro lato, uno sguardo troppo prolungato, a seconda del contesto, può trasmettere una serie di messaggi quali minaccia, sfida, seduzione.

i saluti

La forma di saluto più comune è la stretta mano, combinata ad un contatto visivo. Per gli uomini questo saluto avviene all’inizio e alla fine di ogni conversazione.

D’altro lato, in una conversazione tra un uomo e una donna è comune aspettare che sia la donna a tendere la mano per stringerla.

Nelle relazioni più intime è comune salutarsi con due baci sulle guance o un abbraccio.

Saluto informale tra due amici
Saluto informale tra due amici

Una forma di saluto ormai in disuso è quella del baciamano, che al giorno d’oggi viene usata solo dalle generazioni più anziane di uomini con le donne.

Baciamano
Baciamano

I gesti emblematici

Come ogni cultura, anche la Romania ha dei gesti emblematici, ovvero dei gesti che sono specifici di quella cultura e possono essere causa di fraintendimenti e incomprensioni da parte di chi non ne conosce il significato.

Questi gesti vengono condivisi sia dalla cultura romena che dalla cultura moldava.

Significato del sputare per terra

Il gesto di sputare per terra potrebbe essere interpretato da una persona italiana come un segno di maleducazione.

Nella cultura romena è un gesto scaramantico che serve per allontanare il malocchio o il male.

Il gesto di chiudere il pugno tenendo il pollice tra l’indice e il medio indica “un bel nulla“.

Gesto per indicare "un bel nulla"
Gesto che significa "non ti vergogni?"

Il gesto di picchiettare la guancia con l’indice significa “non ti vergogni?”.

Aspetto esteriore

L’ abbigliamento tradizionale viene usato esclusivamente nelle feste folcloristiche e nelle celebrazioni, per esempio nei matrimoni.

Abbigliamento femminile

L’abbigliamento femminile tradizionale cambia a seconda della regione ma, generalmente, include una camicia, una gonna ampia con sopra un grembiule e un fazzoletto sulla testa.

La camicia, detta cămasă, è bianca, lunga fino ai fianchi, in materiali come lino, lana o canapa, e decorata con ricami.

La gonna è stretta in vita e ampia. Sopra alla gonna vengono applicati dei grembiuli di vari colori, uno davanti e uno dietro, decorati con nastri. Spesso sopra la camicia si mette un gilet, solitamente colorato e ricamato.

Abbigliamento femminile Romania

Come in molte culture est europee, la testa delle donne è coperta e decorata in modi diversi, a seconda se la donna è sposata o no.

Le bambine e le ragazze giovani mettono in testa dei nastri colorati , le donne sposate dei fazzoletti.

Fazzoletto in testa donne romene

Abbigliamento maschile

L’abbigliamento tradizionale per gli uomini comprende una camicia, detta cămasă, dei pantaloni, una cintura, un gilet e un cappello.

Abbigliamento maschile Romania

Solitamente la camicia è fatta di materiali come lino, canapa e lana.

Sulla camicia vengono solitamente applicate delle decorazioni colorate nelle maniche e nel colletto.

I pantaloni sono bianchi e di diversi modelli a seconda delle regioni. Il gilet è decorato e il cappello è di diversi tipi, può essere in pelle di pecora, in pelliccia o in feltro.