Il sistema paralinguistico

Le modulazioni della voce, cioè l’uso di tratti della voce come il volume, i toni, la velocità del parlato

M. Grazia Busà, Chiara Facciani, Arianna Notaro

Le modulazioni della voce (il sistema paralinguistico) riguardano le modalità con cui viene trasmesso il messaggio verbale, indipendentemente dal significato delle parole. L’uso della voce varia a seconda di età, costituzione fisica, contesto e status sociale.

Tuttavia, al di là delle differenze individuali, esistono variazioni dovute alla cultura, possibile terreno di incomprensioni interculturali. Tra le caratteristiche della voce che possono essere modulate ci sono l’intonazione, l’altezza della voce, il silenzio, e il ritmo.

L’intonazione

L’intonazione trasmette informazioni sul parlante e sul messaggio. Può essere usata per comunicare stati emotivi come entusiasmo, noia, disappunto, rabbia, ecc.

Generalmente, un’intonazione più variata, che alterna toni alti e bassi, viene associata a maggiore vivacità ed entusiasmo, mentre un’intonazione meno variata, più monotonica, viene associata al poco coinvolgimento e poco interesse.

Anche l’uso dell’intonazione può essere soggetto a variazioni e interpretazioni interculturali.

Per esempio, l’intonazione della lingua tedesca tende ad essere meno variata di quella della lingua inglese; per questo motivo, gli inglesi tendono a percepire i parlanti tedeschi come monotoni, mentre i tedeschi percepiscono gli inglesi come sovraeccitati (Mennen et al. 2012).

L’altezza della voce

L’altezza distingue la voce di ciascun individuo.

L’altezza si misura in Hertz; a valori elevati corrispondono suoni acuti, a valori bassi suoni gravi. Tipicamente le voci maschili sono più basse di quelle femminili, e queste sono più basse di quelle dei bambini.

In alcune culture gli individui possono modificare l’altezza della loro voce per adeguarsi a valori e norme della società.

Per esempio, in Giappone i toni acuti sono associati all’idea di gentilezza e deferenza e le donne possono usare voci acute come segno di modestia e sottomissione, mentre gli uomini usano toni bassi per dimostrare autorevolezza e formalità (Tsuji 2008).

Il silenzio

Il silenzio può avere diversi tipi di significati e la gestione del silenzio nel discorso (quando è opportuno parlare e quando è invece opportuno tacere) è soggetta a variazioni interculturali.

Per esempio, in alcune culture, come quella cinese, il silenzio viene visto positivamente ed interpretato come una forma di rispetto verso l’interlocutore.

In altre culture, come quelle dell’Africa subsahariana, invece, il silenzio viene utilizzato per evitare confronti diretti, gli individui infatti tendono ad utilizzare lunghi silenzi in risposta a domande scomode e di cui non conoscono la risposta.

Il ritmo

Con ritmo si intende la velocità del parlato.

Il ritmo può indicare lo stato d’animo del parlante, per esempio si tende a parlare più velocemente quando si è agitati.

Lingue diverse possono dare la percezione di ritmi di parlato diversi.

Per esempio, potrebbe sembrare che i parlanti di lingue arabe parlino molto velocemente, ma in mancanza di studi accurati si può affermare che si tratta solamente della percezione che può avere qualcuno che non parla la lingua.