Moldavia

Arianna Notaro

Moldavia

La Moldavia è uno stato dell’Europa Orientale che confina con Romania e Ucraina. Sebbene il nome Moldavia sia quello più diffuso, i cittadini preferiscono il nome Moldova poiché “Moldavia”’ ha origini russe.

Vista la sua posizione al confine occidentale dell’impero russo, la Moldavia fu a lungo considerata una zona cuscinetto destinata a proteggere la Russia dall’Occidente. Il paese ha ottenuto l’indipendenza nel 1991 dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica.

Questo ha portato alla crisi economica, contribuendo all’aumento dei flussi migratori degli individui alla ricerca di un lavoro dalla Moldavia ai paesi occidentali e quindi anche all’Italia.

La Moldavia ha una popolazione di circa 4 milioni di abitanti che vivono principalmente nelle aree più rurali del paese. La popolazione è per la maggioranza di etnia romena ma comprende anche minoranze ucraine e russe e in percentuale minore di gaugazi, gussi, bulgari ed altre etnie. La lingua ufficiale è il romeno anche se gli abitanti preferiscono chiamarla “lingua moldava“; tuttavia convivono nel paese una molteplicità di lingue, tra cui il russo, parlato da una buona parte della popolazione.

La maggior parte della popolazione pratica la religione cristiano-ortodossa, una piccola percentuale di popolazione, circa lo 0,1%, pratica altre religioni e lo 0,3% è ateo.

A causa delle influenze di altre culture, la società sta cambiando rapidamente, quindi la percezione di questa cultura può essere diversa a seconda delle persone con cui si viene a contatto.

La cultura

L’antropologo Hall (1976) include i paesi post sovietici, come la Moldavia, tra le culture ad alto contesto. Gli individui usano molto il linguaggio non verbale nelle conversazioni. La comunicazione è indiretta, spesso i messaggi vengono comunicati attraverso l’uso di metafore.

La cultura moldava è poco conosciuta e spesso viene associata alla cultura romena, con cui infatti ci sono molte somiglianze culturali. Tuttavia, a causa degli eventi storici che hanno portato il paese ad essere indipendente, accomunare la cultura moldava alla cultura di altri paesi potrebbe offendere i moldavi, che vogliono sentirsi liberi dalle restrizioni a cui sono stati forzati dall’Unione Sovietica.

La lotta per l’indipendenza del paese durò diversi anni e fu ottenuta il 24 agosto 1991, data che segna una delle più importanti festività nazionali. L’indipendenza segnò una drastica caduta per l’economia della Moldavia, che la portò ad una situazione di grande povertà.

Ad oggi, nonostante i progressi, la Moldavia rimane uno dei paesi più poveri d’Europa.

Chișinău capitale della Moldavia
Chișinău capitale della Moldavia

Percezione del tempo

(cronemica)

La cultura moldava si differenzia da molte altre culture per avere una percezione ibrida del tempo. Da un lato viene classificata come una cultura policronica, in cui gli individui tendono ad avere un atteggiamento rilassato rispetto al tempo. Quest’ultimo tende a essere considerato flessibile e di importanza secondaria rispetto alle relazioni personali e ai contatti sociali.

Dall’altro lato la Moldavia è considerata una cultura monocronica, infatti, nonostante ci sia elasticità rispetto alla percezione del tempo, le attività e i compiti vengono organizzati secondo orari stabiliti rispettando una sorta di gerarchia legata all’arco temporale.

Nelle culture monocroniche si tende a svolgere solo un’attività alla volta e l’attività successiva inizia solo dopo aver completato quella precedente. Inoltre, la puntualità è un fattore importante, soprattutto negli incontri formali, e gli individui tendono a rispettare gli orari degli appuntamenti. Nelle situazioni informali invece si tende ad essere più tolleranti al ritardo. 

Un esempio della percezione policronica e monocronica del tempo si può osservare nel sistema dei trasporti moldavo. Infatti, nonostante spesso nelle culture policroniche i sistemi di trasporto, come treni, autobus e taxi, non rispettino rigidamente gli orari, in Moldavia questi tendono a seguire l’orario prestabilito; partenze e arrivi sono organizzati precisamente e questo mostra la tendenza a percepire il tempo come monocronico.

La gestione dello spazio

(prossemica)

Lo spazio interpersonale, ovvero la distanza che si ritiene opportuno tenere negli incontri personali, dipende da molti fattori tra cui il genere dei partecipanti, la loro età e il loro grado di intimità.

Durante le conversazioni in Moldavia le persone mantengono una distanza di circa 50 cm tra di loro, una distanza piuttosto normale nel mondo occidentale. Questa distanza può aumentare nelle interazioni con gli sconosciuti.

Contatto fisico

Aptica

Il contatto fisico mentre si parla, per esempio toccare la spalla o il braccio del proprio interlocutore, è una pratica consueta a prescindere dal genere e dal tipo di rapporto tra i parlanti. Nelle situazioni formali, come per esempio negli incontri di lavoro, il contatto fisico è limitato ai saluti iniziali.

i Movimenti del corpo

(cinesica)

il contatto visivo

In Moldavia nelle conversazioni gli individui tendono ad usare uno sguardo diretto. Mantenere lo sguardo verso il proprio interlocutore è segno di rispetto e, a seconda del contesto, può indicare trasparenza e affidabilità.

Abbassare o evitare lo sguardo non viene considerato un comportamento maleducato, tuttavia può portare l’individuo a pensare che l’interlocutore non stia ascoltando attentamente o che non sia interessato alla comunicazione

i saluti

Come nella maggior parte delle culture dell’est Europa, il saluto più usato tra i moldavi è la stretta di mano combinata ad un contatto visivo diretto con il proprio interlocutore.

Tra persone di genere diverso è buona norma che siano le donne a tendere la mano per prime in segno di saluto per gli uomini. Negli incontri informali tra persone che hanno una relazione intima, come amici o familiari, è comune salutarsi con due baci sulle guance o con un abbraccio.

I gesti emblematici

Come ogni cultura, anche quella della Moldavia ha dei gesti emblematici, ovvero dei gesti che sono specifici di quella cultura e possono essere causa di fraintendimenti e incomprensioni da parte di chi non ne conosce il significato.

Questi gesti sono condivisi sia dalla cultura moldava che da quella romena.

Significato sputare per terra in Moldavia

Il gesto di sputare per terra potrebbe essere interpretato da un utente italiano come un segno di maleducazione, al contrario, all’interno della cultura moldava svolge la funzione di gesto scaramantico per allontanare il malocchio o il male.

Il gesto di chiudere il pugno tenendo il pollice tra l’indice e il medio nella cultura moldava indica “un bel nulla“.

Gesto per indicare "un bel nulla"
Gesto per dire "Non ti vergogni?"

Il gesto di picchiettare la guancia con l’indice significa “non ti vergogni?”.

La figura della donna

In Moldavia la maggior parte delle donne vive in una situazione economica precaria e ha un ruolo secondario. Ciò porta ad un incremento delle migrazioni femminili verso paesi che offrono maggiori probabilità di trovare un lavoro, come ad esempio l’Italia.

La maggior parte delle migranti in Italia svolge lavori di cura.

Non solo le donne ma anche i bambini vivono in una condizione di difficoltà, spesso le madri devono a lasciare i propri figli in orfanotrofi o istituti simili, in quanto non riescono ad occuparsi di loro economicamente. Questi bambini, chiamati “orfani sociali” sono costretti dalla società in cui vivono a crescere senza la loro famiglia naturale.

Aspetto esteriore

In generale, i moldavi indossano abiti di tipo occidentale. Gli abiti tradizionali rimandano alla storia sovietica che accomuna il paese con le nazioni vicine.

Nel passato l’abbigliamento mostrava lo status sociale di chi lo indossava. I tessuti, che riflettevano la condizione economica dell’individuo, venivano ricamati a mano con motivi che si ispiravano alla natura, come ad esempio fiori e foglie, combinati con disegni geometrici. Le cinture avevano una grande importanza nel costume nazionale moldavo.

Le donne le usavano per mostrare l’età, gli uomini per mostrare ricchezza, tanto che nelle famiglie benestanti venivano commissionate cinture con decorazioni personalizzate.

Abbigliamento tradizionale moldavo

Gli abiti tradizionali si possono osservare ancora oggi nelle festività del paese e nelle zone rurali.

Il costume tradizionale femminile è colorato e pieno di decorazioni. Uno degli elementi principali è la camicia, realizzata con un tessuto di colore bianco e un taglio semplice caratterizzato da motivi geometrici e floreali.

La gonna, chiamata “Katrina”, è tipica delle zone del nord del paese e il suo taglio può essere svasato o dritto. Le gonne usate nella quotidianità hanno colori neutri come il nero e il marrone, nelle festività vengono usati colori più vivaci.

Completa il look un gilet colorato e ricco di ricami.

Costume tradizionale femminile

Il costume tradizionale maschile ha una camicia di cotone o di lino decorata con ricami sul petto e/o sui polsi. La camicia viene abbinata a pantaloni che differiscono nello stile e nel tessuto. Gli Izmene sono pantaloni realizzati con materiali naturali come il lino, la canapa e il cotone. Gli Iari sono pantaloni di lana bianca usati soprattutto tra i pastori delle regioni settentrionali del paese. 

Tra i pantaloni invernali ci sono i Cioareci, fatti con un tessuto in lana e decorati con motivi geometrici, e i Meini fatti con pelli di pecora. 

Anche il look maschile, come quello femminile, viene completato da un gilet che può essere di lana o pelliccia.

Costume tradizionale maschile