Chiara Facciani
Sri Lanka
Lo Sri Lanka è un’isola a sud del subcontinente indiano. Si trova nell’Oceano Indiano, a sud-ovest del Golfo del Bengala e a sud-est del Mar Arabico. È separata dal subcontinente indiano dal Golfo del Mannar e dallo Stretto di Palk. Il nome Sri Lanka viene dal sanscrito e significa isola che risplende. In precedenza lo Sri Lanka veniva chiamato Ceylon, nome assegnato dai coloni portoghesi e poi mantenuto dagli olandesi e dai britannici.
Con una popolazione di 22 milioni di abitanti, lo Sri Lanka è principalmente composto da tre gruppi etnici. I singalesi sono la maggioranza e costituiscono il 75% della popolazione, i tamil il 15% e i mori costituiscono il 9%. Sono anche presenti delle minoranze tra cui i burghers (i discendenti dei coloni europei), i parsi (migranti dell’India Occidentale) e i veddas (abitanti indigeni dell’isola).
I diversi gruppi etnici tendono a seguire religioni diverse. Gli individui di etnia singalese sono prevalentemente buddhisti, mentre i tamil sono induisti e i mori sono in prevalenza musulmani.
Le lingue ufficiali del paese sono il cingalese, il tamil e l’inglese. Quest’ultimo è stato introdotto durante l’epoca coloniale ed è la lingua usata nella burocrazia del paese e nelle attività commerciali.
A causa dell’influenza di altre culture, la società sta cambiando rapidamente, di conseguenza la percezione di questa cultura può essere diversa a seconda delle persone con cui si viene a contatto.
La cultura
In Sri Lanka la comunicazione tende ad essere indiretta, si evitano le critiche dirette e si nasconde il proprio disaccordo. Pur di salvaguardare la propria reputazione, la dignità e l’onore, gli srilankesi rimangono calmi e cercano di risolvere i conflitti rimanendo gentili e disponibili. I rifiuti hanno una connotazione negativa e possono risultare maleducati, dire di no viene interpretato come un mettere fine non solo alla conversazione ma anche alla relazione stessa tra i parlanti. Per questo motivo, può capitare che le persone rispondano di sì anche quando non sono d’accordo. Queste caratteristiche, secondo l’antropologo Hall (1976), accomunano le culture ad alto contesto tra cui è possibile includere lo Sri Lanka.
Ad una visione occidentale, la cultura srilankese può risultare simile a quella indiana. Tuttavia, l’idea di essere accomunati alla cultura indiana potrebbe offendere un cittadino dello Sri Lanka. Gli srilankesi sono orgogliosi di essere culturalmente e politicamente distinti dall’India e soprattutto di essere un paese indipendente dopo secoli di colonizzazione portoghese, olandese e britannica.
Spesso in Occidente vengono usati i termini cingalese e singalese per riferirsi agli abitanti dello Sri Lanka. Questa denominazione non solo è sbagliata perché si riferisce soltanto a una delle etnie presenti sul territorio, ma è anche problematica perché riproduce i meccanismi di discriminazione presenti all’interno del paese che hanno portato ad una guerra civile durata decenni tra esercito governativo e il movimento separatista delle Tigri del Tamil.
cultura SRILANKESE e italiana a confronto
È possibile confrontare le caratteristiche della cultura srilankese e di quella italiana usando il modello delle sei dimensioni sviluppato dall’antropologo e psicologo sociale Hofstede (1980, 1991, 2001, 2010) (dimensioni di Hofstede) per analizzare le differenze culturali negli atteggiamenti, nei comportamenti e nelle pratiche organizzative e sociali.
Va specificato che questo modello fornisce delle indicazioni su tendenze culturali generali, ma all’interno di ogni cultura ogni individuo ha delle caratteristiche proprie e uniche.
Importanza delle gerarchie
Power Distance
Questa dimensione si riferisce alla misura in cui gli individui accettano o meno la distribuzione di potere e, di conseguenza, le disuguaglianze sociali.
L’Italia ha un valore di 50/100, mentre lo Sri Lanka di 80/100. Lo Sri Lanka risulta quindi essere uno stato molto più gerarchizzato rispetto all’Italia. L’importanza delle gerarchie e la presenza di disuguaglianze sociali è visibile in tutto il paese ma è più accentuata nelle zone rurali. La società è divisa in kula, ovvero in comunità. Poiché queste comunità sono mantenute separate, i matrimoni avvengono tra persone della stessa kula. Esiste anche un sistema di caste che cambia in base alle etnie. I tamil, prevalentemente induisti, seguono rigidamente il sistema di caste che per secoli è stato usato in India. I singalesi hanno un altro sistema di caste ma al giorno d’oggi è seguito soltanto dalla popolazione più anziana.
Tradizionalmente l’appartenenza ad una casta risultava evidente da una serie di elementi come l’occupazione, il nome e il modo di vestirsi. Al giorno d’oggi queste differenze sono meno marcate e le persone interagiscono liberamente con tutti i membri della società anche se di caste diverse. D’altro lato, sono in crescita le gerarchie determinate dalla classe sociale degli individui. Più una persona è di una classe sociale alta più si può permettere una vita agiata, di imparare l’inglese o di frequentare scuole rinomate. Esempi della presenza delle gerarchie in Sri Lanka sono visibili nell’uso di appellativi quali “Signore/a”, “Dottore/ssa”, “Professore/ssa” per riferirsi alle persone con uno status sociale superiore.
Individualismo
Individualism
Questa dimensione mostra la tendenza della società a dare più importanza alle azioni del singolo rispetto a quelle del gruppo. Un valore basso indica che la cultura è collettivista, un valore alto indica che la cultura è individualista.
L’Italia, con un valore di 76/100, dà maggiore valore alle azioni dell’individuo rispetto a quelle della collettività. Lo Sri Lanka, con un valore di 35/100 è una cultura collettivista. È presente un forte senso di appartenenza al gruppo sia esso etnico, religioso o linguistico. Il ruolo della famiglia è molto importante nella cultura srilankese e gli interessi della famiglia come entità vengono sempre prima di quelli del singolo individuo. Spesso nelle aree rurali vivono insieme tre o quattro nuclei familiari. All’interno della famiglia la madre è rispettata ed ha autorità per quanto riguarda la casa, tuttavia a capo c’è sempre il padre, ovvero il patriarca.
Competitività
Masculinity
Questa dimensione indica la misura in cui una cultura dà importanza a valori come il successo e la competitività, o piuttosto la qualità della vita e delle relazioni. Un valore alto indica che la cultura è competitiva, un valore basso indica che la cultura è orientata verso la solidarietà e le relazioni.
Il valore di 70/100 dell’Italia indica che è una cultura orientata al successo, mentre il valore dello Sri Lanka di 10/100 indica che è una società orientata alla qualità della vita e delle relazioni. Probabilmente questo è dovuto anche all’influenza della religione buddhista che è praticata dalla maggior parte della popolazione e in cui l’empatia e la compassione per gli altri esseri viventi sono due pilastri fondamentali.
Avversione all’incertezza
Uncertainty Avoidance
Questa dimensione indica la misura in cui i membri di una cultura si sentono minacciati dall’incertezza del futuro. Un valore basso indica che la cultura accetta l’incertezza del futuro, un valore alto indica che la cultura se ne sente minacciata.
L’Italia ha un valore di 75/100 e le persone tendono a sentirsi minacciate dall’imprevedibilità del futuro. Lo Sri Lanka ha un valore di 45/100 che mostra come gli individui accettino l’incertezza del futuro. Così come la tendenza ad essere empatici e compassionevoli viene dall’influenza della religione buddhista, anche il valore di questa dimensione probabilmente deriva dal buddhismo e dalla propensione degli individui ad accettare ciò che arriva nella loro vita, sia che siano situazioni positive o negative.
Orientamento al futuro
Long Term Orientation
Questa dimensione indica la tendenza di una società a conservare le tradizioni del passato o piuttosto a cercare il cambiamento. Le culture con un valore basso sono quelle che desiderano mantenere vive le tradizioni e le norme del passato e guardano con diffidenza al cambiamento. Le società con un valore alto in questa dimensione sono invece quelle che hanno un approccio più pragmatico e lavorano per prepararsi ai cambiamenti del futuro.
L’Italia ha un valore di 61/100, quindi è una società tendenzialmente orientata al futuro, mentre lo Sri Lanka ha un valore di 45/100 ed è una società che tende a prediligere la tradizione rispetto al cambiamento. Probabilmente questo valore è collegato alla storia che ha segnato il paese. Le tre colonizzazioni (portoghese, olandese e britannica) che hanno caratterizzato per secoli lo Sri Lanka, la guerra civile che ha distrutto il paese fino al 2002 e la grave crisi economica e politica iniziata nel 2020 hanno lasciato poco spazio all’innovazione e al cambiamento.
Un altro esempio della tendenza della società srilankese a valorizzare la tradizione rispetto al futuro è visibile nel sistema sanitario. Nonostante questo sia ben sviluppato e medici e infermieri seguano la medicina occidentale, è molto comune che le persone usino anche trattamenti ayurvedici, cure naturali alle erbe e guaritori indigeni. Questi diversi sistemi di cura non vengono visti come entità separate ma come un tutt’uno, e mostrano la tendenza degli individui a rimanere legati alle tradizioni.
Indulgenza
Indulgence
Questa dimensione differenzia le culture sulla base di quanto ritengano che il soddisfacimento dei desideri degli individui sia importante, o quanto invece vada controllato. Un valore basso indica una cultura con un alto grado di controllo, un valore alto indica invece una cultura indulgente, con un basso grado di controllo.
L’Italia ha un valore di 30/100; per lo Sri Lanka non sono disponibili valori rispetto a questa dimensione quindi non è possibile fare un confronto.
Le modulazioni della voce
(paralinguistica)
Gli srilankesi solitamente usano un volume di voce basso quando parlano. Alzare il volume della voce ha una connotazione negativa poiché viene usato quando si è arrabbiati e si vuole avere l’ultima parola in una discussione.
Tuttavia, come nella maggior parte delle altre culture, risulta normale che i leader politici e i venditori per strada, per esempio, usino un volume di voce alto per attirare l’attenzione.
La percezione del tempo
(Cronemica)
La concezione del tempo in Sri Lanka è policronica cioè il tempo è percepito come fluido e flessibile. Nonostante solitamente le persone non arrivino in orario, la puntualità è considerata un segno di rispetto e dedizione verso la persona che si deve incontrare. Generalmente le persone con uno status sociale superiore, come per esempio i membri della classe politica, si presentano in ritardo agli appuntamenti. Quando gli srilankesi invitano qualcuno a cena questa non viene servita immediatamente. Infatti è una pratica comune iniziare il pasto dopo qualche ora, usando il tempo precedente per parlare con il proprio ospite.
La gestione dello spazio
(prossemica)
Lo spazio interpersonale, ovvero la distanza che si ritiene opportuno tenere negli incontri personali, dipende da molti fattori tra cui il genere dei partecipanti, la loro età e il loro grado di intimità. In generale in Sri Lanka viene rispettato lo spazio personale; in una conversazione la distanza tra due interlocutori è solitamente di circa 40 cm. Secondo gli studi di Hall (1966) la distanza tra due persone in Occidente è di circa 50 cm, in Sri Lanka lo spazio interpersonale è quindi più ravvicinato.
Contatto fisico
Aptica
Il contatto fisico tende ad essere evitato in tutte le situazioni, ma specialmente tra individui di genere diverso. Le dimostrazioni di affetto in pubblico sono considerate tabù e nei rari casi in cui avvengono sono esclusivamente tra persone della stessa famiglia o della stessa casta.
Solitamente gli uomini non toccano le donne perché queste sono considerate sacre. Alle donne invece è assolutamente vietato toccare o sedersi vicino ad un monaco buddista. Nel caso in cui debbano passare un oggetto ad un monaco è opportuno che le donne passino l’oggetto ad un uomo che a sua volta lo passerà al monaco oppure che usino un fazzoletto per evitare qualsiasi tipo di contatto diretto con il monaco. Questa pratica è dovuta al fatto che i monaci non dovrebbero toccare nessuna donna per non “cadere in tentazione”.
La testa è considerata la parte più importante del corpo umano per cui toccare qualcuno sulla testa, specialmente i bambini, è considerato maleducato.
i Movimenti del corpo
(cinesica)
il contatto visivo
Il contatto visivo in Sri Lanka è diretto tra persone dello stesso status sociale, stessa età e stesso genere. Quando le persone evitano il contatto visivo questo indica timidezza o esitazione. Le donne tendono a usare di meno il contatto visivo rispetto agli uomini.
i saluti
Molto spesso i saluti avvengono solo attraverso gli elementi non verbali, senza essere accompagnati dalle parole. Tra persone che non si conoscono bene e si incontrano per strada è comune scambiarsi dei sorrisi, mentre tra amici e familiari basta un’alzata di sopracciglia.
Il saluto tradizionale usato in Sri Lanka è quello di unire i palmi delle due mani, avvicinarle al petto in modo che le punta delle dita tocchino il mento ed inclinare leggermente la testa in avanti.
Anche la stretta di mano è una forma di saluto comune, ma può risultare problematica perché spesso individui di genere diverso evitano il contatto. L’uomo deve aspettare e stringere la mano della donna solo nel caso in cui questa tenda la mano per prima. Salutarsi baciandosi e abbracciandosi è molto raro e avviene solo se le persone hanno una relazione intima.
Inoltre, per salutare in modo rispettoso le persone più anziane o i monaci buddhisti si toccano loro i piedi.
La mano sinistra
Come in altri paesi dell’Asia Meridionale come l’India, il Bangladesh e il Pakistan, le due mani hanno due funzioni distinte. La mano sinistra viene usata esclusivamente per l’igiene personale, mentre la mano destra per tutte le altre attività. Per questo motivo, se una persona saluta qualcuno, passa un oggetto o mangia con la mano sinistra, questo può essere interpretato come segno di maleducazione.
I gesti emblematici
Come ogni cultura, anche quella dello Sri Lanka ha dei gesti emblematici, ovvero dei gesti che sono specifici di quella cultura e possono essere causa di fraintendimenti e incomprensioni da parte di chi non ne conosce il significato.
I regali vengono consegnati con entrambe le mani, oppure, per mostrare rispetto, si usa esclusivamente la mano destra per porgere il dono mentre la sinistra tocca l’avambraccio destro.
Allo stesso modo, chi riceve il regalo usa sia la mano destra sia la mano sinistra.
Per indicare qualcuno o qualcosa è maleducato usare il dito indice, per questo si usa la mano intera.
Per chiamare qualcuno si usa l’intera mano destra, con il palmo rivolto in basso e le dita che si avvicinano al busto di chi compie il gesto e solitamente si chiudono anche gli occhi.
Come nelle altre culture dell’Asia Meridionale, si usa un’oscillazione del capo da una parte all’altra (head wobble) per comunicare diversi tipi di messaggi come per esempio “sì, no, forse, ho capito, va bene“, ecc.
Questo gesto viene usato con gli stessi significati in India, Pakistan e Bangladesh.
Guarda questo gesto completo
https://youtu.be/EoJ4Bvsq7gQ?t=16
Per dire “attento!” si alza l’indice della mano destra e lo si tiene alzato
Per esprimere che una persona è tirchia si chiude la mano a pugno e questo si rivolge verso l’interlocutore.
Per dire che si è sposati o che due persone sono sposate si avvicinano le mani e si incrociano gli indici che si agganciano uno all’altro.
Quando si vuole esprimere rabbia si avvicinano le mani e si portano gli indici uno di fronte all’altro fino a farli toccare.
Solitamente questo gesto è usato dai bambini.
Per esprimere “non mi interessa” si mette la mano quasi completamente chiusa accanto al mento e poi la si apre andando indietro verso l’orecchio.
Quando si annuisce una volta sola chiudendo contemporaneamente gli occhi si vuole esprimere sì, mentre in altri casi si vuole esprimere “vieni qui“.
Aspetto esteriore
Il modo in cui le persone si vestono dipende dalle aree del paese. Nelle zone urbane è comune seguire la moda occidentale. Nelle zone rurali, invece, le persone indossano gli abiti tradizionali, soprattutto le donne.
Abbigliamento femminile
L’abbigliamento femminile dipende dall’età e dallo stato civile della persona. Solitamente le ragazze indossano un abito che prende il nome di lama sariya.
Questo è composto da due parti. La parte superiore consiste in un top con delle frappe sulle spalle e intorno alla vita e la parte inferiore consiste in un drappo di stoffa.
Solitamente si indossa il lama sariya in una versione bianca per le cerimonie religiose mentre per gli eventi come i matrimoni e le feste si indossano lama sariya colorati.
Un altro abito tradizionale femminile prende il nome di redde hatte. Redde indica la parte inferiore del vestito che è un lungo pezzo di stoffa che viene avvolto intorno alla vita.
Hatte è la parte superiore del vestito, una blusa aderente di colori brillanti e stoffe pregiate come la seta. Questo tipo di abbigliamento viene usato per le occasioni speciali e nelle feste tradizionali dove si svolgono le danze tipiche srilankesi.
In Sri Lanka le donne musulmane indossano solitamente il burqa nero, un capo che copre interamente il corpo lasciando scoperti soltanto il viso e, in alcuni casi, solo gli occhi.
A causa delle influenze culturali dell’India anche i modi di vestire dei due paesi si assomigliano. Per esempio molte donne in Sri Lanka portano il sari indiano e viene usato l’hennè per decorare mani e piedi durante i matrimoni.
Abbigliamento maschile
Gli uomini in Sri Lanka indossano principalmente abbigliamento occidentale.
I vestiti tradizionali vengono indossati esclusivamente nelle occasioni speciali, come i matrimoni.
Tra i vestiti tradizionali c’è il Jathika Anduma, composto da una camicia e un drappo avvolto intorno alla vita. Solitamente viene indossato in colori chiari o in bianco, soprattutto per gli eventi religiosi.
Nelle zone rurali gli uomini indossano una camicia abbinata ad un sarong, un drappo di stoffa avvolto intorno alla vita. Questo può essere portato in diversi modi, a volte viene fatto un nodo su un lato, altre volte viene portato giù dritto.
In alcuni casi è possibile vedere gli uomini indossare la dhoti, un tipo di abbigliamento di origine indiana che assomiglia ad una gonna.
Solitamente questo capo viene indossato in casa oppure dalle persone che lavorano per strada e fanno i lavori più umili.