La cronemica
La percezione del tempo, ovvero in che modo le culture percepiscono e concepiscono il tempo
M. Grazia Busà, Arianna Notaro, Chiara Facciani
Un aspetto fondamentale della comunicazione non verbale è la cronemica, ovvero la percezione, l’organizzazione e l’uso del tempo.
L’antropologo Hall (1959; 1984) fa una suddivisione tra culture monocroniche e culture policroniche.
Culture
monocroniche
America del Nord
Nord Europa
(Gran Bretagna, Paesi scandinavi)
Europa Occidentale
(Germania, Svizzera)
Asia (Cina)
Australia
…
Culture
policroniche
Europa Meridionale
(Italia, Spagna…)
America Latina
Africa
Paesi Arabi
Asia Meridionale
…
Culture monocroniche
Le culture monocroniche percepiscono il tempo come un fenomeno segmentabile, organizzabile e programmabile in piccole unità precise. Gli avvenimenti vengono suddivisi in più parti, alle quali ci si dedica una per volta. Queste culture sono orientate alla pianificazione e alla programmazione, il tempo è percepito come qualcosa di tangibile, che può essere speso, risparmiato o sprecato. L’efficienza è un valore. Nelle conversazioni gli individui tendono ad andare dritto al punto.
Un esempio di cultura monocronica è la Cina.
In Cina si tende a organizzare il tempo, suddividendo le attività ed assegnandovi degli orari prestabiliti. Gli individui sono molto competitivi soprattutto negli affari, per questo motivo la giornata lavorativa viene sfruttata con precisione, stabilendo ciò che è prioritario e ciò che non lo è, e cercando di massimizzare il tempo a disposizione per non sprecarlo.
Nelle culture monocroniche ci si aspetta massima puntualità negli incontri informali e addirittura anticipi negli incontri formali. Il ritardo viene considerato una mancanza di rispetto.
Culture policroniche
Nelle culture policroniche il tempo viene percepito come fluido, flessibile e non governabile. Le persone tendono ad essere meno concentrate sulla gestione del tempo, sul calendario e sugli orari precisi. Il tempo non è limitato ma infinito, il futuro è qualcosa di incerto che non può essere programmato. Tuttavia, sulla scala di policronia, culture diverse possono percepire il tempo con diversi gradi di flessibilità.
Un esempio di cultura policronica è il Marocco.
In questa cultura non ci si focalizza su orari e scadenze, ma si dà più importanza alla costruzione di relazioni solide e durature. Non è importante il tempo in sé ma la qualità del tempo vissuto. Il futuro è qualcosa di incerto che non dipende dalle persone, un fatalismo che viene accettato dalla società, tanto che non vi è un’apparente ambizione a migliorare la propria condizione sociale ed economica.
In questo tipo di culture è accettabile essere in ritardo agli appuntamenti.
Stereotipo
“I migranti dell’Africa sono sempre in ritardo agli appuntamenti”
Le culture africane sono considerate culture policroniche che hanno una concezione flessibile del tempo.