Una nuova interculturalità
Conoscere le differenze comunicative non verbali e culturali, per prevenire pregiudizi e stereotipi e favorire l’integrazione e l’inclusione dei migranti
M. Grazia Busà, Chiara Facciani, Arianna Notaro
Le culture migranti rappresentate in questo sito web sono quelle presenti in numero più consistente nel territorio del Veneto.
La puntualità è universale?
La puntualità non viene interpretata allo stesso modo in tutto il mondo e questo dà luogo a stereotipi e generalizzazioni.
Le culture si dividono in monocroniche, ovvero quelle culture che percepiscono il tempo in modo tangibile e lo considerano come qualcosa che può essere speso, risparmiato o sprecato, e culture policroniche, in cui il tempo è percepito come fluido, flessibile, non governabile, e per questo non può essere programmato e organizzato.
I GESTI comunicano
“Parlare” con il corpo è la tra le modalità comunicative più istintive e comuni.
Ogni persona quando parla usa gesti, sia volontari che involontari, che la aiutano ad esprimere il proprio pensiero.
Può capitare che in due paesi lo stesso gesto abbia significati completamente diversi oppure che il parlante di una cultura non sia mai stato esposto ad un gesto di un’altra cultura e di conseguenza non ne conosce il significato.
stili comunicativi
Gli stili comunicativi variano da cultura a cultura, alcuni individui parlano in modo più esplicito, esprimendo esattamente ciò che vogliono dire attraverso le parole, altri invece comunicano in modo implicito usando il linguaggio non verbale per dar senso al proprio messaggio.
A volte un gesto o un movimento possono contraddire quanto detto a voce, deviando l’attenzione dell’interlocutore da quello che viene detto e dal modo in cui lo si dice.
Conoscere gli stili comunicativi delle diverse culture favorisce la comunicazione interculturale.
Il progetto
L’immigrazione è un fenomeno in continua crescita sul territorio italiano e rappresenta una sfida quotidiana per tutta la comunità.
Quando si parla di integrazione e inclusione dei migranti in Italia vi è molta attenzione alle questioni linguistiche, culturali e sociali, mentre gli aspetti della comunicazione non verbale sono spesso trascurati, nonostante essi abbiano un ruolo centrale nell’ambito della comunicazione interculturale.
All’interno del progetto IMPACT la nostra ricerca si propone di colmare questa lacuna e tracciare una panoramica sulle differenze culturali relative al linguaggio non verbale che intercorrono nella comunicazione tra migranti e rifugiati e gli operatori che lavorano a stretto contatto con loro (assistenti sociali, docenti, ecc.).